giovedì 7 ottobre 2010

L’ultimo Reality, la morte in diretta a “chi l’ha visto”.

Ieri sera milioni di Italiani hanno assistito, ad una madre che in diretta televisiva veniva a conoscenza che la figlia era stata uccisa, mentre si trovava a casa dell’assassino, in famiglia. Lo spettacolo voyeuristico ha fatto salire lo share del programma vertiginosamente, lo squallore mediatico, l’occhio della telecamera fa solo da filtro all’ormai morbosa abitudine di guardare “le vite degli altri”.
La Sciarelli sa benissimo che quello che sta succedendo è l’occasione di una vita, il suo programma di nicchia sta conquistando il centro del circo mediatico. Lo “spettacolo” non può essere fermato.
Le telecamere sono state impetuose, l’immagine si spostava freneticamente dallo studio televisivo, simbolo del salotto domestico, al primo piano della madre, senza pietà. Milioni di italiani accertato della morte della ragazza, si sono soffermati su quel primo piano, in attesa di un crollo, di una lacrima di un urlo, desiderosi del colpo di scena, vogliosi della follia, del gesto eclatante, nulla di tutto questo. Abbiamo assistito alla notizia di una morte, ed alla morte di una madre, al suo crollo, alla dimostrazione che per morire dentro basta soltanto un minuto, alla morte della speranza.
Lo show è una droga, deve offrire ai suoi telespettatori sempre qualcosa in più per evitare l’assuefazione, per impedire lo “zapping”, ma dobbiamo sempre distinguere la differenza tra fiction e realtà, dobbiamo fermarci un attimo prima di entrare nell’intimità.
In Italia avvengono più di due omicidi al giorno, ed oltre 1100 persone ogni anno perdono la vita sul posto di lavoro. La maggior parte di loro non ha i “capelli biondi”, non è degna di una prima serata, muore nell’indifferenza, assurda, delle istituzioni, delle politiche sulla sicurezza, la morte tragica finisce nelle noiose notizie dei quotidiani locali, o al massimo nei telegiornali dopo ovviamente il pastone politico. La morte che diventa spettacolo, vince la prima serata televisiva.
Forse è meglio spegnere la televisione